martedì 12 ottobre 2010

attenti al cacciatore!

Ebbene si il vero simbolo della cattiveria e della crudeltà oggi è proprio il cacciatore; visto come colui che distrugge e danneggia l'ambiente naturale ed è carnefice di un gran numero di animali che ogni anno vengono abbattuti durante la stagione venatoria.
Non è forse che la società attuale sta prendendo delle posizioni di critica eccessivamente radicali nei confronti della pratica della caccia?
Ben 7 italiani su 10 sono favorevoli all'abolizione di questa attività, ritenuta nobile e prestigiosa al tempo dei nostri avi e portatrice anch'essa di cultura e tradizioni che in questi tempi rischiano seriamente di essere cancellate.
La figura del cacciatore è vittima di una rielaborazione scorretta, bisognerebbe separare nettamente la sfera del bracconaggio da quella della caccia legale e controllata.
Il cacciatore è colui che conosce le caratteristiche e il comportamento degli animali, contribuisce con la sua attività al mantenimento dell'equilibrio faunistico sostituendo il ruolo che nel passato avevano i grandi predatori naturali come il lupo e l'orso,ormai presenti in numero troppo piccolo per poter regolare il corretto ciclo naturale.
Nonostante tutto sono sempre più numerosi i sostenitori a favore dell'abolizione della caccia tra i quali lo stesso Prof. Veronesi che si batte fermamente per i diritti degli animali definendo la caccia come un atto di violenza e segno di arretratezza civile e morale.
Personalemte condivido il parere degli animalisti contro l'abbattiemento e il maltrattamento degli animali,ma non ritengo giusta l'abolizione della caccia responsabile e autorizzata alla base della quale sta un regolamento da seguire con fermezza.
prima dell'apertura della stagione venatoria infatti vengono eseguidi dei censimenti che hanno il compito di stimare il numero di capi presenti nella zona adibita a caccia e determinano il numero di animali da abbattere; questo ha naturalmente anche la funzione di salvaguardare le fauna evitando che alcune specie si impongano su altre.
Ritengo dunque eccessivamente azzardato il disperato urlo degli animalisti e di persone come il ministro Brambilla che si scontra con la propria fazione politica per promuovere l'abolizione della caccia; opterei piuttosto per un aumento dei controlli da parte del corpo forestale per limitare il bracconaggio e l'uccisione di specie protette e mantenere viva un'attività portatrice di antiche tradizioni che non vanno perse.

Nessun commento:

Posta un commento