giovedì 14 ottobre 2010

SIGAUDI-TESTO ARGOMANTATIVO-TRACCIA 2

IL CALVARIO DELLA CROCE
Il crocifisso va tenuto o no nei luoghi pubblici?

“Il crocifisso non può essere appeso in classe perché lo Stato è tenuto a conformarsi alla neutralità confessionale nell’ambito dell’educazione pubblica perché studenti di tutte le religioni o atei sono obbligati a seguire le lezioni e lo scopo della scuola è di accrescere la capacità degli alunni a pensare criticamente”. Questa è la decisione presa dai diciassette giudici della Corte europea. La Corte ha così dato ragione alla signora Soile Lautsi,finlandese e residente in Italia,che ha richiesto di togliere i crocifissi nelle aule perché i suoi figli sono atei e quindi è una mancanza di rispetto nei loro confronti. Questa situazione ha provocato sconcerto fra i politici e la Chiesa. Infatti il Papa ha espresso l’opinione che l’ostilità a qualsiasi simbolo religioso non è laicità,ma una sua degenerazione; mentre il governo ha presentato ricorso alla Corte europea. Numerosi politici hanno espresso la loro amarezza e il loro sconcerto,sostenendo che nessuno vuole imporre la religione cristiana e il crocifisso è un simbolo della nostra cultura. Un rappresentante del Vaticano ha anche ribadito che “la religione dà un contributo prezioso per la formazione e la crescita morale delle persone, ed è una componente essenziale della nostra civiltà. È sbagliato e miope volerla escludere dalla realtà educativa”. In Italia il crocifisso è simbolo non solo della religione cristiana, ma soprattutto è il simbolo culturale e storico del nostro paese. La religione cristiana è un tutt’uno con la storia italiana fin dalle prime comunità fondate dagli apostoli. Nel nostro paese c’è stato il primo Papa,ospitiamo lo Stato della Chiesa,che ha influito molto nei secoli passati sulla vita politica della nazione. Per questo motivo toglierlo dalle aule non è mancare di rispetto alla Chiesa ma all’Italia. Anche cittadini italiani laici hanno sostenuto la decisione della Corte. Sostengono che in un paese laico non si possono imporre idee religiose,soprattutto a scuola dove sono presenti anche molti studenti ebrei e musulmani.” Ma il crocifisso non insegna nulla. Tace. Ma il crocifisso non genera nessuna discriminazione. Tace. E' l'immagine della rivoluzione cristiana, che ha sparso per il mondo l'idea dell'uguaglianza fra gli uomini fino allora assente.” Infatti dobbiamo pensare alla croce non come simbolo di una religione,ma come il simbolo di un uomo. Un uomo che ha sofferto,che si è umiliato,che è morto fra atroci sofferenze. E per cosa?per fondare una nuova religione?No,l’ha fatto per trasmettere il suo messaggio:”ama il prossimo tuo come te stesso”. Il crocifisso è un simbolo di sofferenza,di fatica,di lotta,di speranza,di amore. Lui è stato il primo a portare ideali di amore e uguaglianza ed è morto per essi, rappresenta tutti gli uomini morti per difendere i loro ideali. Per questo motivo anche gli atei non dovrebbero rifiutare il crocifisso,non rappresenta una religione ma l’umanità. Per quanto riguarda gli ebrei non c’è motivo che protestino. Infatti Cristo è stato un ebreo perseguitato e ucciso,così come è successo a molti ebrei nei lager. Perché gli ebrei dovrebbero rifiutare la croce che lo rappresenta??apparteneva al loro popolo. I musulmani riconoscono in Cristo un profeta e, come ha assicurato Ezzedin el-Zir,portavoce della comunità islamica,loro non hanno mai chiesto l’eliminazione del crocifisso. Questa disputa è destinata a durare per molto tempo ancora e probabilmente non si giungerà mai a una conclusione. Da sempre si cerca di comprendere il valore da attribuire a quel crocifisso,simbolo di un uomo che a 2000 anni di distanza non ha ancora finito di soffrire e di essere rifiutato.

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