venerdì 15 ottobre 2010

TESTO ARGOMENTATIVO-tema 4

ABOLIRE LA CACCIA: UN PASSO VERSO UNA SOCIETÁ PIÚ CIVILE
LA COSCIENZA DEGLI ANIMALI CONTRO LA CACCIA

“Il primo diritto degli animali è il diritto alla vita.
Infliggere loro sofferenze per crudeltà, o peggio per divertimento, è un atto di violenza e un segno d’arretratezza morale che non fa parte del mondo civile”. Queste sono le parole del manifesto “La coscienza degli animali, promosso dall’attuale ministro del Turismo Michela Brambilla e dallo scienziato Umberto Veronesi per contrastare il fenomeno del maltrattamento degli animali. Cercando di sensibilizzare la popolazione riguardo a quest’argomento, è stata data particolare attenzione ad alcuni problemi, come la vivisezione per scopo scientifico, l’abbandono durante la stagione estiva, l’utilizzo d’animali nei circhi, la strage di capretti e agnelli per la Pasqua, il trasporto di animali da macello in condizioni vergognose. Particolare attenzione è stata rivolta al problema della caccia.
Se poteva essere considerata un’attività legittima, quando veniva praticata dall’uomo per il suo sostentamento, oggi viene considerata come un vero e proprio sport anche se è difficile considerare “sport” un’attività in cui si uccide per puro divertimento.
“Non è degno di un Paese civile uccidere per sport, spesso con metodi crudeli, esseri viventi ignari e indifesi”ha affermato il ministro Brambilla nel corso del suo intervento tenuto alla Giornata per la Coscienza per gli animali, il 13 maggio 2010.
È dunque giusto legittimare la caccia?
Sette italiani su dieci sono fortemente contrari alla caccia, due non prendono una posizione decisa, uno è a favore. Questi sono i dati confortanti emersi dall’indagine condotta, nelle 13 regioni al voto, da numerose associazioni animaliste e pubblicata dal quotidiano “La Repubblica” del 7 marzo 2010, segno che gli italiani stanno acquisendo una sensibilità maggiore in merito all’argomento.
I cacciatori per difendere la loro posizione sostengono che, senza il loro intervento, il numero di alcune specie oggetto di caccia aumenterebbe in modo spropositato, causando così danni come il danneggiamento delle colture e incidenti stradali; tuttavia tali sconvolgimenti naturali sono dovuti all’eccessivo intervento dell’uomo sull’ecosistema.
Oltre a ciò i cacciatori per giustificare la loro attività sottolineano che anche chi si dichiara contrario alla caccia spesso non disdegna un piatto di carne. In realtà c’è differenza tra macellare un animale secondo determinati criteri di legge e allevare animali per liberarli nella stagione venatoria per il puro divertimento di ucciderli a fucilate.
È auspicabile che in un futuro non troppo lontano si arrivi all’abolizione della caccia; ciò sarà possibile nel momento in cui la società avrà assunto piena consapevolezza della necessità di tutelare gli animali e l’ambiente, facendo un passo avanti verso la civiltà.
A questo proposito è significativa la conclusine del Manifesto “La Coscienza degli animali” che invita a una riflessione su questo tema molte volte dibattuto ma mai giunto ad una risoluzione definitiva.
“Gli animali nascono uguali davanti alla Vita e per questo hanno il diritto di essere rispettati.
Rispettando gli animali, rispettiamo noi stessi, la natura di cui facciamo parte e, soprattutto, rispettiamo il valore della Vita”.

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