giovedì 14 ottobre 2010

BOCCHIO-TESTO ARGOMENTATIVO-TEMA N°4

-AGLI ITALIANI PIACE LA CACCIA?
-CACCIA:LA LEGGE DEI POCHI

Solitamente il mio risveglio mattutino è molto dolce. Sembra incredibile ma sono cosi fortunato che è il cinguettare degli uccellini che mi segnala al mattino presto che sta per cominciare una nuova giornata. Ma questa mattina no! Colpi di doppietta a raffica hanno segnato il mio risveglio e mi hanno ricordato, ahimè , che anche quest’anno è partita la stagione venatoria. Schiere di cacciatori, doppietta sulla spalla, vanno in campagna e, felici di scorrazzare all’aria aperta,sparano a tutto ciò che gli passa sotto tiro.
Mi sembra a dir poco incredibile che, in una società moderna che si definisce civile, ancora si stia a dibattere sull’abolizione della caccia; o ancora più assurdo che si stia a discutere sulle ”regole”per la caccia e cioè dove e cosa si può cacciare. Nella caccia non ci possono essere vie di mezzo, non esiste una deontologia venatoria o cacciatori buoni e cacciatori cattivi.
La caccia va drasticamente e totalmente vietata in quanto non è ammissibile, che per divertimento, addirittura regolamentato dalla legge, si uccidano animali indifesi. Il rispetto degli animali fa parte del rispetto della vita e della natura che ogni uomo che si definisce civile deve avere. Anche se, come ha asserito la Maraini, è difficile parlare di dignità degli animali in un mondo che non rispetta quella degli esseri umani. Eppure qualcuno ha il coraggio di asserire che l’uomo nasce cacciatore, che la caccia fa parte della nostra cultura, che crea occupazione e ricchezza o addirittura che la caccia non solo non è un’attività dannosa ma è ”necessaria “ per una corretta gestione ambientale e per la salvaguardia della fauna selvatica .La verità è che sono proprio i cacciatori ad alterare l’ecosistema e a rompere l’equilibrio naturale della fauna immettendo,per i loro scopi,animali non autoctoni. Un caso eclatante della mia zona è quello dei cinghiali,inizialmente immessi per essere cacciati ma che in seguito si sono riprodotti velocemente senza controllo e che ora creano grossi problemi alle colture e agli agricoltori.
E’ strano che una democrazia ignori che la stragrande maggioranza della popolazione (mai meno del 90% nei sondaggi)è contro la caccia e che uno stato civile con una legge tuteli più chi spara che chi è sparato. E per fortuna negli ultimi anni gli appassionati si sono più che dimezzati in quanto, come ha dichiarato il presidente della LIPU Danilo Mainardi ,se la lobby delle doppiette dovesse prevalere la diretta conseguenza sarebbe lo sterminio dei migratori.
La caccia va abolita non solo perché l’estinzione anche di una sola specie costituisce un danno irreparabile e incide gravemente sugli equilibri biologici sui quali poggia la sopravvivenza di tutti ma soprattutto perche non è degno che in un paese civile si uccida per sport o divertimento esseri viventi ignari e indifesi.

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