venerdì 15 ottobre 2010

Osella Bon Alessandro Traccia 1

Il burqa è un indumento femminile tradizionale di alcuni paesi di religione islamica; questo abito è un mantello che copre integralmente il corpo della donna volto compreso, alcuni tipi hanno una feritoia all’altezza degli occhi, altri una retina. Ci sono anche altri tipi di velo: il chador che è il tradizionale copricapo delle donne iraniane, tenuto chiuso sotto il mento, simile a un mantello che si allunga fino ai piedi; un altro tipo è l’hijab un foulard che copre la testa e le spalle lasciando scoperto il viso; infine vi è il niqab di origine arabica, composto da due pezzi uno che copre naso e bocca e un altro che copre i capelli e la parte superiore del busto. L’uso di questo capo è stato introdotto agli inizi del 1900 in Afghanistan durante il regno di Habibullah che lo impose alle duecento donne del suo harem; inizialmente chiunque era libero di non farne uso ma successivamente con il regime dei Talebani divenne obbligatorio. Recentemente, grazie ad una legge proposta dal partito di maggioranza, la Francia è diventata il primo paese europeo a censurare il burqa su tutto il territorio nazionale. Uno dei principali motivi di questo provvedimento è l’obbligo per ogni cittadino di essere riconoscibile nei luoghi pubblici, soprattutto in caso di manifestazioni; un altro motivo per cui l’uso del burqa dovrebbe essere vietato è che esso è soprattutto contrario ai concetti fondamentali di uguaglianza dei sessi. E’ però necessario dire che l’usanza del velo è antica e riguarda in prevalenza la sfera religiosa infatti sia nel Nuovo Testamento che nel Corano vi è scritto che l'uomo non deve coprirsi il capo, poiché egli è immagine e gloria di Dio, la donna invece è gloria dell'uomo,infatti,non l'uomo deriva dalla donna, ma la donna dall'uomo, né l'uomo fu creato per la donna, ma la donna per l'uomo. Per questo la donna deve portare sul capo un segno della sua dipendenza. L’uso di questo indumento fa ancora oggi parte della tradizione islamica e dovrebbe essere uno dei compiti dello stato quello di preservare le tradizioni ma nei paesi europei è una cosa al limite della legalità perché è in contrasto con alcune leggi. Nel nostro paese è stata creata una legge del 1975 che recita: “È vietato l’uso di caschi protettivi, o di qualunque altro mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona, in luogo pubblico o aperto al pubblico, senza giustificato motivo”.L’Italia è divisa per quanto riguarda questo tema;alcune persone credono che non sia giusto abolire l’uso del burqa perché si andrebbe contro la libertà religiosa, questa è la tesi sostenuta dalla sinistra. Contrariamente a questa opinione la destra è favorevole alla normativa approvata in Francia in quanto ritiene più importante garantire la sicurezza. Secondo me questa legge dovrebbe essere approvata in Italia però con delle attenuanti come per esempio la sostituzione del burqa con l’hijab che consentirebbe sia la libertà di culto che l’identificazione dell’individuo in modo tale da poter evitare problemi di ordine pubblico; in questo modo i paesi a religione islamica non avrebbero modo di interpretare questa legge come una discriminazione religiosa nei loro confronti. Penso inoltre che ci si debba adeguare alle abitudini e alle leggi dei paesi in cui si vive.

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