martedì 12 ottobre 2010

Eterno Marco-TESTO ARGOMENTATIVO-tema 4

LA CACCIA, MASSACRO SPORTIVO O ALTRO?

Mangiare ciò che cacci è una cosa, farlo per divertimento è un’altra cosa.

Il nostro ministro Brambilla, assieme a Umberto Veronesi hanno promosso qualche tempo fa il manifesto “La coscienza degli animali”.

In questo testo è scritto che gli animali hanno una loro coscienza, che molti sono in grado di provare emozioni e che hanno il diritto di non subire sofferenze non necessarie, e un primo obiettivo è l’abolizione della caccia.

Però la domanda non è “aboliamo la caccia oppure no?”… La prima domanda che ci si deve fare per un cacciatore è “mangio ciò che uccido oppure lo faccio perché mi piace uccidere?” mentre per un non-cacciatore è “quello che finisce nella mia tavola, qualche prelibatezza come quaglie, polenta con cinghiale/cervo (tutti animali che vivono in stato brado) non è stato a sua volta cacciato?”

Come persona a cui piace molto mangiare carne ammetto che anche io se non potessi mangiarla andrei a caccia, ma solo se è per nutrirmi. Credo che la caccia debba essere accettata quando viene fatta per mangiare, ma non se la si fa per un sadico desiderio di morte.

Questo mio pensiero è causato da un profondo amore per gli animali; pure io, animale onnivoro sottomesso alle due leggi del regno naturale (uccidi per non essere ucciso e uccidi solo se devi nutrirti) credo che sia giusta la caccia per il suo vero scopo: la sopravvivenza dell’individuo.

Questo perché proprio come qualunque persona per sopravvivere ho bisogno non solo di verdure, ma anche di derivati animali (io stimo molto i vegetariani che si rifiutano di mangiare animali morti, anche se non voglio smettere, ma stimo ancora di più quelli che mangiano cose come latticini o uova e trovo stupidi coloro che non mangiano almeno queste cose).

Qualcuno può dire che la caccia è utile anche se poi non mangi ciò che uccidi, dicendo ad esempio che aiuta a evitare il sovraffollamento animale; può anche dire che gli animali, se lasciati liberi di crescere, potrebbero cercare di riprendere territori e quindi diventare pericolosi per l’uomo, e il cacciatore evita questa possibilità.

E se qualcuno uccidesse gli altri esseri umani perché la popolazione mondiale è troppo alta per le risorse?? Un uomo ti bussa alla porta e puntandoti un fucile dice: “Scusa, ma la terra e sovraffollata.” Non è la stessa cosa con gli animali? Non solo abbiamo distrutto enormi ettari di foreste, ma abbiamo anche il coraggio di uccidere per divertimento (o per “evitare il sovraffollamento animale” se si preferisce) coloro che abbiamo sfrattato dalla loro terra?

Inoltre è normale che le creature prolifichino, e anzi è meglio visto che dopo gli ultimi secoli in cui l’uomo ha dato caccia agli animali senza pietà, provocandone l’estinzione (vedi il dodo). Se entrano nelle zone urbane è solo colpa nostra che oltre ad uccidere per il gusto di farlo gli abbiamo tolto pure le case.

Non si può accettare una cosa come questa, perché uccidere animali rimane un crimine, tanto più se è uno sport.

Sono sicuro che sono in molti a pensarla come me: UCCIDERE PER MANGIARE, NON PER GIOCARE.

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