martedì 12 ottobre 2010

Sartoretti - Testo argomentativo - Tema n° 2

Il crocifisso va protetto
È giusto appendere il crocifisso nelle aule?

Una sentenza della Corte Europea dei Diritti Umani di Strasburgo ha vietato l’esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche. Infatti, secondo i sette giudici autori del verdetto, l’affissione del crocifisso viola ben due articoli della Convenzione.
Molte persone avranno accolto con favore questo provvedimento, considerandolo magari un passo avanti verso la completa laicizzazione dello Stato. In effetti, il crocifisso è principalmente un simbolo religioso e in quanto tale non può e non deve essere imposto a nessuno, tantomeno in una società come la nostra, in cui le minoranze etniche e religiose sono molte.
Tuttavia, l’esposizione del crocifisso sulla parete di un’aula scolastica non può certo essere considerata come un gesto di imposizione religiosa, e quindi come una violazione delle libertà della persona; tutt’al più si dovrebbe interpretare come un simbolo di speranza, di pace e di uguaglianza, ma anche come un simbolo della tradizione e dell’identità culturale del nostro paese, dove il Cristianesimo è da più di un millennio la religione più praticata.
Forse non è giusto appendere un crocifisso nelle aule, ma in fondo che male può fare? Offende forse qualcuno? Probabilmente dovremmo considerare anche il suo valore morale: è un simbolo che rappresenta il dolore umano e che porta un forte messaggio di pace a tutti, indipendentemente dalla religione praticata. È un simbolo che va al di là delle differenze religiose e culturali, che unisce persone in tutto il mondo. È anche simbolo di tolleranza e di uguaglianza in quanto Cristo è stato il primo a predicare questi valori. Fa parte di noi, del nostro passato come del nostro presente, è alle radici del sistema di valori etici e morali su cui ci basiamo ancora oggi. È un simbolo che ha cambiato il mondo, che ha influenzato la storia in molti modi, sia positivi sia negativi. E sarebbe davvero triste che l’Europa ci imponesse di nascondere una parte così importante del nostro passato.
Inoltre, è sempre stato una presenza fissa nelle nostre aule e non dovrebbe essere toccato, dal momento che rappresenta la fede della maggior parte degli Italiani. Persino quasi tutti gli schieramenti politici del nostro paese si sono dichiarati contrari al provvedimento e ora sono pronti a presentare un ricorso contro la sentenza. Pier Luigi Bersani, segretario del Partito Democratico, ha affermato che: «Su questioni delicate qualche volta il buon senso finisce per essere vittima del diritto. Io penso che un'antica tradizione come il crocefisso non può essere offensiva per nessuno». Dello stesso parere è anche il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini che ha spiegato che: «La presenza del crocifisso in classe non significa adesione al Cattolicesimo, ma è un simbolo della nostra tradizione»
In conclusione, bisogna cercare di garantire a tutti i propri diritti e le proprie libertà, ma non si può certamente dire che un simbolo come il crocifisso, che va oltre la sfera religiosa, violi le libertà personali e imponga a tutti la religione cristiana. Tutti sono liberi di scegliere, ma l’Europa non dovrebbe farlo per noi, obbligandoci a compiere un gesto, quello di togliere il crocifisso dalle scuole, che dovrebbe essere prima discusso con attenzione ed accettato da tutti.

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