venerdì 15 ottobre 2010

MERLO - TESTO ARG. - Testo n° 1

“ABOLIRE IL BURQA IN PUBBLICO:

“ ANCHE IN ITALAI BISOGNA VIETARE L’USO DEL VELO INTEGRALE”

E’ di pochi giorni fa la notizia che in Francia il parlamento ha emanato una legge che vieta alle donne islamiche di indossare il velo integrale in tutta la nazione, inclusi i luoghi pubblici, nonostante il disagio espresso dalle comunità musulmane presenti sul territorio francese.

Oltre alla Francia anche altri paesi hanno adottato delle norme che prevedono sanzioni per le donne che indosseranno il burqa in pubblico. In Europa, il Belgio è stato il primo paese a introdurre una normativa che punisce le donne che nascondono la propria identità con il velo integrale.

Anche l’Italia sta pensando di adottare la stessa linea di pensiero francese e belga, ma a questo punto sorge un dubbio: è giusto vietare l’uso del burqa, simbolo della cultura islamica?

I pareri sono contrastanti.

Nella tradizione musulmana esistono vari tipi di veli, infatti a seconda della zona geografica le donne portano un diverso copricapo.

L’usanza di coprirsi il capo con un velo è antichissima: già nella mitologia classica le divinità venivano rappresentate con il capo coperto e anche nello stesso cristianesimo la Madonna e le sante sono raffigurate con il capo velato e ancora oggi le suore portano il velo. Sia nel Vangelo che nel Corano vi sono riferimenti al velo e al fatto che le donne debbano coprirsi il capo per poter pregare Dio; le donne ebraiche per poter entrare nella sinagoga devono coprirsi il capo.

I tipi di velo più diffusi sono: il burqa, un mantello di origine afgana che copre interamente il volto e il corpo della donna, nascondendone anche gli occhi; il niqab sempre integrale ma che lascia scoperti gli occhi; il chador, velo iraniano usato dalla donna quando si fa vedere in pubblico, è chiuso sotto il mento e si allarga poi fino ai piedi; l’hijab un foulard che copre il capo e capelli, lasciando scoperto il viso.

In Italia nessuna legge vieta esplicitamente alle donne musulmane di portare il burqa o un qualsiasi tipo di velo che copra interamente il volto; vi è però l’articolo numero 152 del 22 maggio 1975 che vieta l’utilizzo di portare caschi o copricapo che rendano difficile o addirittura impossibile il riconoscimento della persona in un luogo pubblico.

Molti politici italiani vorrebbero seguire l’esempio di Nicholas Sarkozy e varare una legge che impedisca l’uso del velo integrale.

Vi sono però pareri contrari sia in Francia che in Italia; secondo la senatrice PD Vittoria Franco “Vietare il burqa per legge è sbagliato perché controproducente. In questo modo si rischia di segregare le donne in casa, rendendole ancora più sottomesse all’uomo”.

Nel mondo islamico, una società tipicamente patriarcale, le donne sono considerate alla stregua di oggetti e sono da sempre vittime dei soprusi degli uomini. L’uguaglianza tra uomini e donne è un concetto ancora molto lontano.

Personalmente ritengo che sia giusto promuovere una legge che vieti di indossare il velo integrale non solo per una questione di sicurezza, poiché qualsiasi persona potrebbe nascondersi sotto un burqa o un niqab per commettere azioni criminose, ma anche perchè il velo integrale fa diventare la donna una persona senza identità, irriconoscibile a qualsiasi compresi i famigliari; il burqa non è un simbolo religioso ma un simbolo politico portato dalle donne perché obbligate dai mariti ( nella stragrande maggioranza dei casi) che lo ritengono la vera rappresentazione dell’Islam.

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